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Giornata sulle Malattie Neuromuscolari

Giornata sulle Malattie Neuromuscolari

Il professor Angelo Schenone dell’Università di Genova, Presidente dell’Associazione Italiana per lo Studio del Sistema Nervoso Periferico insieme al Prof. Antonio Toscano dell’Università di Messina e presidente della Associazione Italiana Miologia e ad alcuni colleghi di altre università hanno dedicato la giornata di sabato 4 marzo alle malattie neuromuscolari, come la SLA. Durante l’evento si è parlato delle conseguenze di queste patologie, sia per il paziente che per chi lo assiste.

Al riguardo, il professor Schenone precisa che uno degli obiettivi della Giornata è quello di fornire una buona educazione ai caregivers, in modo che possano assistere al meglio i pazienti. Infatti il professore spiega:

«Molto spesso emerge il loro bisogno di informazione e conoscenza su tutto quello che concerne la malattia e i loro compiti assistenziali; il loro ruolo, sia dal punto psicologico che pratico, è di fatto fondamentale. La scarsa conoscenza della malattia, soprattutto man mano che questa evolve, e purtroppo la solitudine nella quale molti caregivers si trovano, scatenano in queste persone impotenza, angoscia e preoccupazioni ansiose che incidono fortemente non solo in modo diretto sul benessere del caregiver, ma anche indirettamente su quello del paziente».

Malattie neuromuscolari

Le malattie neuromuscolari portano a delle alterazioni di tipo strutturale e funzionale a livello dell’unità motrice, intendendo con tale dicitura il corpo cellulare del motoneurone, l’assone che decorre lungo il nervo periferico avvolto dalla guaina mielinica, la giunzione neuromuscolare e le fibre muscolari innervate dal neurone coinvolto.

In base a quale componente sia alterata si manifestano diverse patologie: neuropatie periferiche (caratterizzate da debolezza, formicolio, dolore muscolare), malattie del motoneurone (per esempio la SLA) e miopatie (caratterizzate da una grave compromissione della forza muscolare).

Assistenza quotidiana per i pazienti

A causa dell’avanzamento della malattia, i pazienti col tempo perdono lentamente la propria autonomia, in tutte le azioni svolte quotidiane, anche le più banali, e hanno continuamente bisogno di assistenza.

A tal proposito il dottor Schenone asserisce:

«Per le persone affette da malattia neuromuscolare è molto importante il mantenimento dell’indipendenza nelle attività della vita quotidiana. La perdita delle capacità funzionali è il primo risultato di una progressiva diminuzione della forza e della resistenza muscolare all’esercizio durante il corso della malattia. A queste possibilità fisiche sempre più limitate segue, inevitabilmente, anche uno stile di vita sedentario con una riduzione della socialità del paziente con gravi ripercussioni dal punto di vista fisico e psicologico»

Necessità di un approccio multidisciplinare

Queste patologie sono molto rare e complesse, a volte non si conoscono nemmeno le cause che hanno portato a tale disturbo, inoltre, i protocolli terapeutici non sono standardizzati.
A causa di questa complessità, il paziente spesso deve far riferimento a più professionisti per poter ottenere una terapia efficace.

Questa giornata si è posta quindi lo scopo di mettere in comunicazione le famiglie dei pazienti, le associazioni, i neurologi, i fisiatri, i medici di medicina generale, i fisioterapisti, gli psicologi, gli infermieri, nonché i neurologi pediatrici, per raggiungere una maggiore comprensione della malattia e della gestione di questi pazienti.

Il professor Schenone conclude:

«È fondamentale avvicinarsi alle diverse patologie neuromuscolari con un approccio multidisciplinare che preveda il coinvolgimento tra gli altri del neurologo, del genetista, del reumatologo, del fisiatra e del cardiologo. Registriamo una carenza dal punto di vista farmacologico mentre siamo a un buon livello dal punto di vista della riabilitazione. Il primo passo, almeno dal mio punto di vista, per migliorare la qualità diagnostica e di assistenza e di conseguenza la qualità di vita di questi pazienti e delle loro famiglie è quello di organizzare le visite mediche potendo contare sulla presenza di tutto un team multidisciplinare, in modo, quindi, che nella stessa giornata e senza cambiare struttura il paziente possa incontrare i diversi specialisti e fare il punto sulla sua situazione e su come gestirla al meglio».

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