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Nella neuropatia la diagnosi precoce può aiutare molto la terapia

Nella neuropatia la diagnosi precoce può aiutare molto la terapia

Una revisione del sistema pubblicata su Mayo Clinic Proceedings è stato sottolineato quanto sia importante una diagnosi precoce di neuropatia periferica, al fine di poterla affrontare con la giusta terapia farmacologica.

Infatti, non sempre di ha risposta positiva con il primo farmaco provato, ma è necessario sperimentarne vari prima di trovare la giusta terapia, considerando anche l’utilizzo di coadiuvanti terapeutici.

Le cause della neuropatia periferica.

La neuropatia periferica è una delle più diffuse riscontrate dai medici, le sue cause più comuni sono diabete, immunodeficienza, infezioni e alterazione delle proteine ematiche e in soggetti in chemioterapia.

La neuropatia diabetica.

La probabilità di neuropatia diabetica aumenta con il peggioramento del diabete, infatti i pazienti diabetici che si trovano all’inizio della patologia e che presentano sintomi di neuropatia sono circa 8%, per arrivare poi al 30-66% dei pazienti diabetici in stato avanzato di malattia.

Problemi da affrontare durante una diagnosi.

È molto difficile per i medici fare una diagnosi accurata di tale disturbo, in quanto è piuttosto complicato da prevedere, i compiti più difficoltosi sono:

  • valutare i pazienti asintomatici che però hanno maggiore probabilità di presentare neuropatia periferica (come per esempio i diabetici);
  • come inquadrare clinicamente i pazienti che presentano i sintomi di neuropatia e valutare chi avesse bisogno di ulteriori visite specialistiche;
  • infine riuscire a trovare una terapia che riesca a trattare i sintomi della neuropatia periferica dolorosa.

Gli autori della revisione hanno provato ad affrontare tutte queste problematiche.

Difficoltà nella diagnosi precoce.

I medici ogni anno dovranno effettuare visite ai propri pazienti, in modo da valutare, attraverso test specifici, un eventuale insorgenza di Neuropatia Periferica. I test consistono in stimoli tattili e valutazione dei riflessi della caviglia.

Valutazione clinica.

I sintomi principali della neuropatia periferica da prendere in considerazione durante una vista sono dolore (scosse elettriche, bruciori, pugnalate), deficit sentivo, moti e autonomici (parestesie, debolezze e intorpidimento).

Neuropatia asintomatica.

Ma la valutazione clinica da sola non basta, sono molti infatti i pazienti asintomatici che tuttavia presentano neuropatia periferica, per questo è necessario effettuare più test sullo stesso individuo.

Una volta diagnostica la neuropatia periferica bisogna identificare da quali sintomi essa è caratterizzata.

Quando viene confermata la presenza di la neuropatia periferica quest’ultima va caratterizzata interpretando i sintomi clinici.

Quando è necessario un consulto specialistico?

La maggior parte delle neuropatie periferiche sono lo più sensitive, clinicamente sono da lievi a moderate, e non causano rilevanti limitazioni funzionali.

Queste neuropatie spesso possono essere efficacemente valutate e gestite senza rivolgersi allo specialista.

Indipendentemente dal modello clinico di coinvolgimento, pazienti con neuropatie progressive o funzionalmente limitanti devono invece essere indirizzati verso un consulto specialistico.

Analisi approfondite in caso di incertezza clinica.

I medici dovrebbero comunque approfondire l’analisi in quei pazienti in cui si presenta un’incertezza clinica.
Il trattamento della neuropatia periferica ha l’obiettivo di controllare i sintomi e di prevenirne la progressione.

Come trattare i sintomi.

Il sintomo maggiormente limitante è il dolore neuropatico. I trattamenti di prima linea includono anticonvulsivanti che bloccano il canale e, quindi, diminuiscono la trasmissione nocicettiva (cioè del dolore), antidepressivi triciclici (ammine secondarie come la nortriptilina e desipramina che hanno meno effetti negativi delle ammine terziarie come l’amitriptilina), o inibitori selettivi della serotonina-norepinefrina (duloxetina).

La scelta dei farmaci.

La scelta di tali farmaci va fatta anche sulla base delle altre patologie eventualmente presenti nel paziente.

Si possono ottenere anche migliori risultati combinando assieme farmaci con meccanismi d’azione differenti. Se fallisce il trattamento prescritto inizialmente bisogna provarne un altro.

Nel trattamento delle neuropatie, le linee guida consigliano di associare in prima istanza due trattamenti.

Oppiacei nelle neuropatie periferiche.

Fanno parte della seconda e terza scelta farmaci oppioidi che però hanno un profilo di rischio più elevato nel lungo periodo.

Esistono anche alcuni agenti coadiuvanti terapeutici come l’acido α-lipoico a 600mg/die, il quale risulta essere efficace sia sul dolore neuropatico che sui deficit sensitivi e motori.

Questa molecola è presente tra gli agenti di prima linea nel trattamento delle neuropatie periferiche.

Una diagnosi corretta è fondamentale.

In conclusione, una corretta diagnosi è importantissima in un soggetto con neuropatia periferica, soprattutto quando presenta sintomi poco chiari.

È necessario poi eliminare la causa che ha provocato tale disturbo e cercare di alleviare i sintomi con varie tipologie di trattamenti, anche unendo più trattamenti e col supporto di coadiuvanti terapeutici, se il caso lo richiede.

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