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Ottavo corso di riabilitazione per la Charcot-Marie-Tooth

Il mese scorso, maggio 2017, si è tenuto l’ottavo corso teorico-pratico di riabilitazione per i soggetti affetti dalla ‘Charcot-Marie-Tooth.

La giornata si è svolta presso il centro Agazzi di Arezzo (struttura specialistica di riabilitazione neurologica ed ortopedica, che si prevede diventerà un centro di riferimento per la regione Toscana), a partire dalle ore 8.30.

La Charcot-Marie-Tooth, comunemente detta Cmt, è un tipo di neuropatia genetica e rara a carattere prettamente ereditario. Questo tipo di neuropatia provoca degenerazione e atrofia muscolare, portando quindi ad un accorciamento dei tendini, deformità degli arti, deficit sensitivi, perdita di equilibrio e assenza di riflessi.

Il consigliere Giovanni Donzelli ha spiegato che le misure a sostegno dei malati di Cmt sono al centro di una proposta, poi approvata all’unanimità dalla commissione Sanità nel settembre 2015.

“La Regione Toscana ha concesso il patrocinio gratuito a questa iniziativa e questo è importante, perché è importante far conoscere la Cmt e accrescere le competenze per il suo trattamento. Auspichiamo adesso iniziative ulteriori e faremo pressione in questo senso. Nella mozione la Regione si era impegnata ad organizzare direttamente un corso di fisioterapia. La fisioterapia, lo ricordiamo, è l’unica cura per questa patologia”.

Lo scopo del corso è di aumentare la consapevolezza della Charcot-Marie-Tooth, fornendo informazioni sui vari aspetti della malattia e modalità di valutazione comuni, che consentano di individuare i bisogni dei pazienti e allo stesso tempo aiutino a organizzare progetti e programmi riabilitativi.

Al riguardo è intervenuta anche Angela Arcuri, referente toscana dell’Acmt-Rete, associazione nazionale di volontariato onlus per la malattia di Charcot-Marie-Tooth.

L’Arcuri ha spiegato che in Italia c’è poca conoscenza di questa patologia, nonostante la sia scoperta sia avvenuta più di un secolo, non solo da parte dei cittadini ma anche da parte di medici di base, pediatri, neurologi, tecnici ortopedici e fisioterapisti. Ciò provoca enormi ritardi nella diagnosi con conseguenze anche gravi per i pazienti.

Il corso è stato realizzato con il patrocinio anche della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa (Simfer) e della Società italiana di riabilitazione neurologica (Sirn).