Talvolta il diabete mellito può provocare l’insorgenza di neuropatia diabetica, questa patologia danneggia la struttura e la funzione dei nervi interessati.
Secondo il National Institute of Diabetes americano il 60-70% delle persone diabetiche sviluppa danni al sistema nervoso periferico che altera la capacità delle fibre nervose di trasmettere gli stimoli.
La comparsa di neuropatia diabetica porta con sé una serie di disturbi di tipo sensori-motorio come crampi, formicolii, dolore, difficoltà di movimento.
Questo tipo di neuropatia può provocare anche disturbi alle funzioni cardiocircolatorie: regolazione della pressione, la funzione intestinale e dell’apparato urinario.
Solitamente la neuropatia colpisce principalmente le estremità come piedi, mani e gambe, ma può anche avere conseguenze anche sugli organi interni.
In quest’ultimo caso si parla di neuropatia autonomica.
Un gruppo di ricercatori della University of Michigan ha pubblicato un nuovo report sulla neuropatia diabetica assieme all’American Diabetes Association, nel quale si afferma quanto sia importante prevenire la neuropatia per la cura del diabete.
Il dottor Cesare Berra, responsabile della Sezione Malattie metaboliche dell’ospedale Humanitas, afferma:
«La neuropatia diabetica rappresenta una delle complicanze microvascolari del diabete. In quanto tale, come la nefropatia e la retinopatia diabetica, si previene curando precocemente ed adeguatamente la malattia metabolica»
Il dottore spiega inoltre che è importantissimo trattare il prima possibile l’iperglicemia, abbinando i migliori farmaci con una terapia educazionale, per insegnare le corrette abitudini di vita.
«Come tutte le complicanze micro e macrovascolari, oltre che nell’iperglicemia, nella loro genesi riconoscono altri fattori come ipertensione (maggiormente implicata però nella nefropatia diabetica) e fumo di sigaretta, nocivo sempre su grossi e piccoli vasi.
Chi ha il diabete deve assolutamente evitare di fumare, deve controllare adeguatamente la pressione arteriosa (le nuove linee guida si accontentano di valori “normali” di pressione intorno ai 120/130 la sistolica e 80 mm/Hg la diastolica) oltre che l’assetto lipidico, in particolare il colesterolo LDL che deve essere sotto i 100 mg/dl».
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